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IL FENOMENO DELLE SCIE CHIMICHE SU ENNA
Per creare pioggia o per che altro? Un inquietante interrogativo
Angelo Severino
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IL FENOMENO DELLE SCIE CHIMICHE SU ENNA Per creare pioggia o per che altro? Un inquietante interrogativo Enna, 15 febbraio 2007 - Innanzitutto è doveroso fare una precisazione. Non tutte le scie bianche abbandonate in cielo dagli aerei si chiamano "chemtrail" (nome tecnico che identifica le scie chimiche) ma, nella normalità dei casi, esse caratterizzano le scie di condensazione: le "contrails". Quest’ultime sono rettilinee, durano pochi minuti e poi scompaiono lasciando un cielo bello limpido e azzurro. Sono costituite dal vapore acqueo immesso nell’atmosfera (a quota oltre gli ottomila metri) dagli scarichi caldi del motore quando vengono a contatto con l’aria fredda (inferiore ai -40°C) in una percentuale di umidità superiore al 70%.
Le scie chimiche, viceversa, allargandosi, persistono per parecchie ore e alla fine trasformano il cielo da sereno a nuvoloso. Vengono prodotte a quote inferiori agli ottomila metri da velivoli non meglio identificati che a volte si muovono seguendo strani percorsi irregolari. Le "chemtrail" scaricano nell’ambiente, a secondo dell’effetto desiderato, sostanze chimiche tra cui il "trimethylaluminum" (solfato di alluminio), sali di bario (le cui caratteristiche igroscopiche mirano a catturare l’umidità presente nell’aria), ioduro d’argento, calcio, magnesio, titanio e altre sostanze chimiche potenzialmente dannose sia per l’uomo sia per l’ecosistema perché sul terreno finiscono, tra l’altro, anche microrganismi che normalmente vivono negli alti strati dell’atmosfera.
A cosa mirerebbe il fenomeno delle scie chimiche che stanno interessando anche la provincia di Enna? Uno dei principali obiettivi di questi esperimenti sarebbe la modificazione del clima (per far piovere al verificarsi di scarse precipitazioni o, diversamente, per far prolungare una siccità) con la finalità di arrivare a controllarlo e gestirlo per scopi militari e strategici. Ma vi sono altri interessi ancora più inquietanti e segreti.
Ma chi finanzia operazioni costosissime come quelle di cui ci stiamo occupando e per le quali occorrono velivoli particolari, piloti altamente specializzati, carburante e quant’altro? E ancora: il presidente della Regione Siciliana, della provincia regionale di Enna e le istituzioni locali sono a conoscenza del fatto che il nostro spazio aereo è interessato da queste misteriose e frequenti incursioni aeree? Ci sono accordi militari segreti fra l’Italia e altri Stati? La popolazione, tenuta all’oscuro dalla stampa locale e disinformata sulle "chemtrail", non ha ben compreso ciò che in quest’ultime ore sta accadendo nel nostro cielo e come la nostra salute è altresì minacciata. Ma se le scie chimiche portassero veramente grossi vantaggi per la popolazione (causare le piogge per ricolmare le dighe vuote) perché allora non informare di queste lodevoli iniziative i cittadini che, a loro volta, ringrazierebbero per una così tanta generosità dimostrata nei loro confronti da novelli benefattori?
Se, di fatto, dopo giorni d’intensa attività aerea (a partire dal 20 novembre), con tanto di chiacchierate scie chimiche sparpagliate nel nostro cielo, la sperata pioggia non è arrivata subito e abbondante, allora i punti sono due. O l’esperimento sta fallendo (cosa molto inverosimile) o si sta lavorando in senso opposto: causare la siccità per far diminuire le risorse idriche. O, diversamente, per cosa? Le tecniche di modificazione del clima possono, infatti, essere utilizzate sia per scatenare temporali sia per prolungare periodi di aridità. Se prevalesse quest’ultima ipotesi, allora dovremmo chiederci, con sospetto e grande preoccupazione, perché e per favorire chi. Cominciato nel 1996 negli Stati Uniti, il fenomeno delle scie chimiche si è rapidamente diffuso nel mondo. In Italia le prime testimonianze risalgono alla primavera del 1999 e da allora, come denuncia Tom Bosco, direttore di Nexus, «è stato un crescendo inarrestabile, con segnalazioni da ogni zona del nostro paese. Le "chemtrails" del 2003 hanno contribuito con ogni probabilità alla grande siccità verificatasi in quell’anno».
Infine, le sostanze liberate dalle scie chimiche reagiscono anche come elettroliti per migliorare la conducibilità dell’aria, utile per le moderne telecomunicazioni come quelle della stazione militare Usa di Centuripe nell’Ennese.
Angelo Severino
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Articolo inserito
giovedì 15 febbraio 2007
alle
13.49
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I
commenti a quest'articolo (2) |
25/02/2008 20:29:35
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Filippo |
Per tutta la giornata di oggi, diversi aerei hanno sorvolato il cielo di Modia(RG) lasciando diverse scie molto simili a quelli illustrati nelle immaggini. |
26/02/2008 19:29:11
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ANCHE AD ENNA |
Mai vista una così massiccia presenza di scie chimiche su Enna ieri pomeriggio e questa mattina. Penso che il quantitativo di aerosol velenoso abbia superato ogni record. Parlando in giro ho potuto sapere che tanta gente si è sentita male, chi per la pressione alta, chi perdendo il senso dell'orientamento, chi ha avuto nausea e altri sintomi. |
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