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Arrestati gli autori dell'omicidio di Donzì Vito
Scomparve nel 1997 a Catenanuova e il suo corpo non fu mai ritrovato
Redazione L'Ora Siciliana

Arrestati gli autori dell'omicidio di Donzì Vito
Scomparve nel 1997 a Catenanuova e il suo corpo non fu mai ritrovato


Enna, 15 luglio 2013
- I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Enna hanno eseguito due ordinanze di misura cautelare nei confronti di Leonardi Salvatore 47enne, già capofamiglia di Catenanuova, attualmente detenuto presso la casa circondariale de L'Aquila, e di Marletta Salvatore 54enne, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta. L'attività investigativa, svolta dai carabinieri di Enna e coordinata dalla DDA di Caltanissetta, ha consentito di riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Mavica Antonino, il quale, autoaccusandosi dell'omicidio di Donzì Vito, pregiudicato di Catenanuova che alla fine di gennaio del 1997 non rientrò presso la propria abitazione, aveva raccontato come Leonardi e Marletta avessero avuto parte attiva in quell'efferato delitto.

Donzì Vito     Leonardi Salvatore     Marletta Salvatore

Da sinistra: Donzì Vito, Leonardi Salvatore e Marletta Salvatore


Dagli accertamenti svolti è emerso che Donzì, all'epoca dei fatti, era diventato un soggetto scomodo per il gruppo criminale mafioso che operava su Catenanuova perché ritenuto responsabile di numerosi danneggiamenti e furti ai danni di alcune aziende e imprese locali che erano già soggette a estorsioni, tramite pagamento del pizzo, in favore proprio del clan di cui Leonardi, Marletta e lo stesso collaboratore di giustizia facevano parte. Donzì quindi pagò con la vita il suo comportamento assolutamente indipendente nelle dinamiche criminali che erano state imposte nel paese e per questo venne eliminato con due colpi di pistola. Il cadavere venne poi bruciato e disperso in un terreno alla periferia di Catenanuova, tanto da non poterne rinvenire alcun resto.

In particolare, Mavica ha raccontato che a commettere materialmente l'omicidio sono stati lui stesso e Marletta che, incontrando Donzì Vito davanti al chiosco Rapisarda, con uno stratagemma, lo avevano convito a salire su una autovettura Fiat Uno portandolo sul luogo dove poi venne soppresso. Al corrente dell'omicidio, prima di commetterlo, erano, oltre allo stesso collaboratore e il Marletta già citato, Leonardi Salvatore che lo aveva ordinato dando l'incarico a Mavica di conquistare prima la piena fiducia della vittima. Dopo avere prelevato la vittima, Mavica e Marletta sono andati sul luogo della soppressione, un garage in disuso in aperta campagna, con la scusa di far vedere a Donzì un'autovettura rubata da smontare. Appena entrati però il collaboratore, già con la pistola in mano, esplose due colpi all'indirizzo di Donzì di cui uno di grazia, mentre Marletta rimase in attesa all'esterno alla guida dell'autovettura.

Le due misure cautelari emesse dalla procura della repubblica presso il tribunale di Caltanissetta-DDA, sono arrivate a seguito dell'accoglimento da parte del tribunale del riesame dell'appello proposto dal pubblico ministero responsabile del procedimento e del successivo rigetto da parte della suprema sorte di cassazione del ricorso proposto dagli indagati.

Articolo inserito da Redazione L'Ora Siciliana




Articolo inserito lunedì 15 luglio 2013 alle 19.43
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