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Il giornale di sabato 22 giugno 2002
Una Banca del sangue cordonale a Enna

dalla Redazione di EnnaOnLineNEWS




SABATO 22 GIUGNO 2002
Aggiornamento alle ore 23:00


UNA BANCA DEL SANGUE CORDONALE A ENNA
Nel centro di raccolta ennese il sangue sarà tipizzato direttamente all'Umberto I°

(Angelo Severino/EnnaOnLineNEWS)

Enna, 22 giu. - Ad Enna sarà aperta una nuova "Banca del sangue cordonale" dopo quella già funzionante a Sciacca? Un avvenimento straordinario che, di fatto, istituirebbe ad Enna il secondo centro di raccolta, da Roma in giù, di sangue placentare prelevato direttamente da un cordone ombelicale, ossia da quel segmento che collega la placenta al feto e che al momento della nascita viene eliminato in quanto considerato materiale di scarto. Con il suo sangue si potrebbero, invece, portare a termine trapianti di midollo e consentire una guarigione a pazienti affetti da malattie ematologiche, come la leucemia e la talassemia. Le stesse cellule presenti nel midollo e che servono per il trapianto, chiamate cellule staminali, sono, infatti, contenute in un numero elevato nel sangue cordonale dei neonati. Tutte le gestanti che al momento del parto desiderano dare il loro consenso per donare il sangue del cordone ombelicale del loro nascituro potranno così sperimentare la gioia di donare due volte la vita, con un bambino che nasce e con un altro che guarisce.

Ritornando alla possibile apertura della banca ennese, a maggio il dott. Antonio Padalino, primario facente funzioni all'ostetricia e ginecologia presso l'Azienda Ospedaliera Umberto I° di Enna, insieme al dott. Tudisco, responsabile del centro trasfusionale, avevano presentato un progetto all'Assessorato regionale della Sanità chiedendo l'autorizzazione e la certificazione Iso 9002 per l'istituzione nel capoluogo ennese di una Banca del sangue cordonale, facendo presente che, strategicamente, Enna (dove, tra l'altro, da alcuni anni si attuano già simili prelievi) è facilmente raggiungibile da qualsiasi parte della Sicilia. Che il tutto non si ferma soltanto al semplice atto della donazione del cordone ombelicale, ce lo spiega il dott. Padalino affermando che «occorrono soprattutto una serie di esami virologici che vanno ripetuti nel tempo e che soltanto alla fine di questa procedura il sangue stoccato nella banca di Enna potrà essere validato e quindi inserito nel circuito internazionale in attesa di un paziente compatibile».

Se attualmente per una tipizzazione HLA (prelievo di sangue venoso per lo studio della compatibilità, per intenderci, e per escludere alcune infezioni) occorre che il donatore di midollo si rechi a Catania, con l'apertura del centro di raccolta ennese questo non sarà più necessario perché il sangue del cordone ombelicale sarà tipizzato direttamente all'Umberto I°. «Presso il centro trasfusionale - ci anticipa il dott. Tudisco - sarà inoltre aperto un ambulatorio gestanti al fine di soddisfare ogni informazione in merito alla donazione». L'unità operativa di ostetricia e ginecologia di Enna, lo ricordiamo, è una struttura di secondo livello per cui, oltre all'utenza dei residenti, il reparto «è diventato - asserisce il dott. Padalino - un punto di riferimento degli ospedali delle province di Enna, Caltanissetta e Agrigento per il trattamento di quelle patologie ostetriche che meritano una terapia neonatale intensiva». Per completezza dell'informazione, diciamo che per la realizzazione della futura "Banca del sangue cordonale" di Enna è previsto uno stanziamento di circa 400 milioni di vecchie lire, mentre il costo di cessione di un'unità di sangue cordonale si aggira intorno ai settemila euro, così come previsto dal ministro Sirchia.




«Se avessi saputo di vivere così a lungo, mi sarei preso più cura di me stesso»
(Mickey Mantle)


DA 59 ANNI DUE GROSSE BOMBE AMERICANE
Bisognerebbe effettuare un sopralluogo per verificare lo stato di pericolosità esplosiva

(Angelo Severino/EnnaOnLineNEWS)

Enna, 22 giu. - Tra il limite delle contrade Granci e San Tommaso, in territorio di Enna, a valle della strada statale 117 bis che collega bivio Benesiti al bivio Ramata, sottoterra giacciono da cinquantanove anni almeno due grosse bombe sganciate da aerei americani durante la seconda guerra mondiale. Stanno lì, sepolte a circa sei metri di profondità e i contadini del tempo, al momento dell'aratura, hanno sempre cercato di evitarle delimitando il posto con dei grossi massi e con recinzione di filo spinato.


«Erano circa le dieci di sera di metà luglio del '43 - ci racconta una testimone dei fatti - quando abbiamo udito prima un rumore di cacciabombardieri e poi forti boati con spostamenti d'aria tali da rompere perfino i vetri delle abitazioni della contrada. L'indomani, facendo un giro perlustrativo, ci siamo accorti - ricorda ancora l'anziana signora - che alcune bombe sganciate non erano esplose perché trovarono un terreno di natura friabile».


Con il passar del tempo, i contadini di oggi e, un domani, i loro figli potrebbero anche sconoscere il latente pericolo ed è per questo che bisognerebbe effettuare un sopralluogo da parte degli organi istituzionali competenti per verificare lo stato di pericolosità esplosiva ed eventualmente intervenire, anche se probabilmente, dato il lungo periodo di tempo trascorso, potrebbero risultare innocue.


Nella prima decade del luglio '43 le autocolonne tedesche si spostavano da Caltanissetta per raggiungere Gela e dovevano percorre la SS. 122 agrigentina per poi transitare lungo la 117 bis dal bivio Benesiti, da dove a circa due chilometri si trova il viadotto cosiddetto "Ponte Barone" nei pressi dei mulini ad acqua (nella foto). Poiché le forze armate americane dovevano interrompere le autocolonne tedesche, avevano messo sotto tiro tutto il percorso per evitare il loro avanzo verso Gela. Il ponte però non fu colpito dagli americani e tuttavia alcune bombe caddero un po' distante, esattamente nella località dove tuttora giacciono inesplose. Per la cronaca, successivamente, il ponte fu minato e distrutto dagli stessi soldati tedeschi per far ritardare l'avanzata delle truppe americane, che tuttavia aggirarono l'ostacolo costruendo una variante ma perdendo al tempo stesso preziosi giorni.




«Per me, la vecchiaia è sempre 15 anni più di quelli che ho io»
(Bernard M. Baruch)


DOMENICA FESTA DEL SS. CUORE DI GESU'
In Piazza Colombaia il "Trio Blu Note" con Carmelo Danzè

(Angelo Severino/EnnaOnLineNEWS)

Enna, 22 giu. - Domenica ad Enna, nella Chiesa Santa Maria del Popolo, si concluderanno i festeggiamenti in onore del SS. Cuore di Gesù. In Piazza Colombaia alle ore 21 si esibirà in concerto musicale il "Trio Blu Note" con il noto cabarettista Carmelo Danzè, reduce dal programma televisivo "La Corrida". Fu Calcedonio Termine che nel 1839 fondò la confraternita del Sacro Cuore di Gesù. Era composta da minatori e zolfatai di Enna e la sua sede fu stabilita nella chiesa di San Paolino ai Cappuccini, a confine col cimitero comunale, dove vi rimase fino al 5 aprile del '42. Subito dopo la morte prematura del Termine, la gestione della confraternita passò ai figli Giovanni e Melchiorre che fecero approvare il 5 giugno 1893 dal vescovo diocesano, mons. Palermo, lo statuto e commissionarono la prima statua del Sacro Cuore, realizzata in cartone romano. Originariamente, la festa si celebrava nel mese di giugno e successivamente un decreto vescovile del 24 aprile del '900 la stabilì nella domenica precedente alla festa patronale del 2 luglio.

La confraternita nel '42 si trasferì nella chiesa di Santa Chiara e qui restò fino al '45, fin quando quest'ultima fu trasformata in Sacrario ai caduti in guerra, per poi essere ospitata nella chiesa di Santa Maria del Popolo fino al gennaio '78, fino a quando cioè la chiesa fu chiusa perché, a causa d'infiltrazione d'acqua, crollò parte del suo tetto e fu dichiarata inagibile. Nello stesso anno, il parroco mons. Paolo Cammarata si rese disponibile ad accogliere nella sua chiesa di San Cataldo la confraternita fino alla riapertura della chiesa di Santa Maria del Popolo, avvenuta il 27 marzo '91. Dopo anni di abbandono, finalmente, il 28 giugno del '92 solennemente si ripristinò la festa del Sacro cuore, ritornando così alle origini della ricorrenza nell'ultima domenica di giugno. Ricordiamo che la confraternita partecipa attivamente ai riti della Settimana santa ennese e che il suo giorno d'adorazione è il mercoledì santo, sfilando in processione indossando un camice bianco con mantelletta e scapolare rosso amaranto. Anticamente, i confrati portavano anche scarpe e calze rosse e un camice con la coda.




«C'è gente così povera, che possiede solo denaro»
(Anonimo)


MAURIZIO VANADIA & MARINA BERLUSCONI
Lei, figlia del presidente del consiglio; lui, primo ballerino alla scala di Milano

Maurizio, originario di Leonforte, ha vissuto fin dalla sua infanzia a Calascibetta
(Francesco Librizzi/EnnaOnLineNEWS)

Calascibetta (EN), 22 giu. - Marina Berlusconi, figlia del presidente del consiglio, è in dolce attesa e il lieto evento è previsto per il prossimo gennaio. La notizia è stata confermata lo scorso sei giugno dallo stesso Silvio Berlusconi, annunziando che sarebbe stato nuovamente nonno. Ma per gli abitanti del piccolo paesino di Calascibetta, il tutto suscita notevole curiosità. Vi chiedete il perché? Perché il compagno di Marina Berlusconi, originario di Leonforte, ha trascorso la sua infanzia e l'adolescenza nel piccolo centro xibetano, dove ha conseguito gli studi di licenza media e dove viene di tanto in tanto a trovare gli zii ottantenni che vi abitano. Il suo nome è Maurizio Vanadia, ha 40 anni e da oltre dieci anni lavora come primo ballerino alla scala di Milano, esibendosi oltretutto nei principali teatri del mondo.

A Calascibetta, però solo pochi intimi o forse i soli zii erano a conoscenza della notorietà di Maurizio. Ma adesso il paese si può onorare di avere due talenti affermati. Maurizio, nella sua professione musicale, la sua compagna Marina, invece, nell'imprenditoria dove è vice presidente dell'impero Fininvest. A Calascibetta in questi giorni non si parla d'altro. In via Conte Ruggero 24, ci abitano i due zii del futuro genero del cavaliere di Arcore, la signora Maria Vanadia e il marito in seconde nozze Leonardo Caruso e così, per sapere qualche notizia in più, siamo andati a trovarli. Anche se febbricitante è la zia Maria, ottantenne ma portati davvero bene, a parlarci del suo Maurizio. Il marito Leonardo, novantenne, ma arzillo anche lui, invece, preferisce per lo più ascoltare, ma ogni tanto sorridendo sembra dare conferma a tutto ciò che ci riferisce la moglie: «Le vogliamo tanto bene a Maurizio - ci dice subito - e ricordo con gioia gli anni della sua giovinezza trascorsi in questa casa e il suo carattere allegro».

Maurizio, seppure nato nella vicina Leonforte, a soli cinque mesi fu portato a Calascibetta dai suoi genitori e qui è rimasto sino all'età di quattordici anni. In seguito decide di raggiungere la famiglia a Torino e nel capoluogo piemontese inizia gli studi di danza che lo porteranno a diventare un ballerino di fama mondiale. «È venuto a trovarci per quindici giorni l'estate scorsa e - continua la zia Maria - spero di rivederlo al più presto magari questa volta con il pargoletto e la sua compagna». Poi sorridendo ci dice: «Siamo orgogliosi che diventerà papà».

Salvatore, padre di Maurizio, abita da molti anni a Torino insieme alla moglie, la signora Maria Vaina, ma a Calascibetta viene spesso per trovare i parenti. Una delle due sorelle di Maurizio, che abita a Villarosa, l'abbiamo sentita telefonicamente chiedendole se per lei è importante essere la futura cognata della figlia dell'illustre Silvio. Ci risponde dicendo che «la cosa più importante e più bella è che si devono voler bene per tutta la loro vita», facendoci altresì intendere che convoglieranno a nozze. Insomma, una sorella raggiante di felicità che sogna un fantastico matrimonio per il fratello e la cognata.




«Le persone che dicono di dormire come un bambino, di solito non ne hanno uno»
(Leo J. Burke)


PERGUSA, GARE SUPERPRODUZIONE E CIVT
Pigoli (BMW) il più veloce nelle prove libere del 13° Trofeo Azienda Soggiorno e Turismo

Il leader del Superproduzione ha preceduto Francia e Tavano

Enna, 21 giu. - Il comasco Massimo Pigoli su BMW 320 è stato il più veloce nelle prove libere del quinto appuntamento del Campionato Italiano Superproduzione, la cui prima gara si corre domani pomeriggio. Il leader della serie ha girato in 1'54"853, alla media di 155,154 km/h, precedendo il suo inseguitore, Fabio Francia, il siciliano Salvatore Tavano e Caldarelli, tutti con l'Alfa 147.

Nelle due Divisioni del Campionato Velocità Turismo si sono messi in evidenza Alberto Cerrai (BMW) nella prima, davanti a Meloni e De Giorgis, e Sandrucci, Berto e Iorio nella seconda. Domani mattina si svolgeranno le prove ufficiali che determineranno le griglie delle gare che si disputeranno nel pomeriggio. La tappa siciliana prevede infatti una doppia gara sia per il CIVT che per il Superproduzione. Nel primo turno di prove dell'Alfa 147 Cup ha invece svettato Maurizio Campani (2'00"071 media 148,412) su Balzan e sul leader provvisorio Simone Di Luca. Venti, infine, gli iscritti per il quinto appuntamento della Formula Pergusa Junior, che vede al comando il palermitano Tartamella, seguito da Maneschi, il più veloce nelle libere davanti a Damigella e Centamore. (Gianfranco Mavaro/EnnaOnLineNEWS)

I migliori tempi di oggi:
1. Pigoli (BMW 320) 1'54"853, media 155,154 km/h;
2. Francia (Alfa 147)1'55"340;
3. Tavano (Alfa 147) 1'56"328;
4. Caldarelli (Alfa 147) 1'56"482.

IL PROGRAMMA

GARE Sabato 22 giugno
Ore 14.50 - Prima Gara N1-N2-N3 (Giri 13)
Ore 15.40 - Prima Gara Superproduzione (Giri 13)
Ore 16.30 - Prima Gara Alfa 147 Cup (Giri 10)
Ore 17.20 - Prima Gara N4-N6 (Giri 13)
Ore 18.10 - Prima Gara N5 (Giri 13)

GARE Domenica 23 giugno
Ore 9.40 - Seconda Gara N1-N2-N3 (Giri 13)
Ore 10.30 - Seconda Gara Alfa Romeo 147 Cup (Giri 10)
Ore 11.20 - Seconda Gara N4-N6 (Giri 13)
Ore 12.10 - Seconda Gara N5 (Giri 13)
Ore 15.00 - Seconda Gara Superproduzione (Giri 13)
Ore 16.00 - Formula Pergusa Junior (Giri 12)
Ore 18.30 - Autostoriche (Giri 12)




«Sempre e mai sono due parole che dovresti sempre ricordare di non usare mai»
(Wendell Johnson)


CORSO TEORICO-PRATICO DI ANALISI DEL CAMMINO
Gli obiettivi del corso sono molteplici e verranno focalizzati da docenti italiani e stranieri

(Ivan Scinardo/EnnaOnLineNEWS)

Troina (EN), 21 giu. - Il centro congressi "La Cittadella dell'Oasi" di Troina, ospiterà per due giorni, venerdì e sabato, per la prima volta un corso teorico-pratico di analisi del cammino. Il corso è organizzato in collaborazione con le società italiane di analisi del movimento in clinica, medicina fisica e riabilitazione, riabilitazione neurologica, ortopedia e traumatologia, università degli studi di Catania, unità operativa di neuropsicofarmacologia dell'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Oasi Maria SS. di Troina.

Negli ultimi anni, spiega il professor Matteo Cioni, organizzatore e responsabile del dipartimento per l'involuzione cerebrale senile dell'Oasi, l'analisi del cammino si è affermata come "strumento" a disposizione dei riabilitatori per approfondire la diagnosi, discriminare il compenso dal deficit e valutare l'efficacia dei trattamenti fisioterapici-farmacoterapici.

L'uso dell'analisi del cammino permette d'impostare il programma riabilitativo su di una conoscenza multifattoriale delle caratteristiche fisiopatologiche di ogni paziente, di scegliere accuratamente le ortesi e di guidare il chirurgo nel processo decisionale. Inoltre, mediante l'elettromiografia dinamica è possibile individuare i muscoli "target" del trattamento con tossina botulinica. Gli obiettivi di questo Corso sono pertanto molteplici e verranno focalizzati da docenti italiani e stranieri che forniranno le basi teoriche e pratiche di questo tipo di approccio biomedico tecnologicamente avanzato.



Articolo inserito sabato 22 giugno 2002 alle 23.28
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